11 Novembre: La festa di San Martino


Postato da: Utente Registrato il 11-11-2008. Visto 12662 volte.

Come in uso in altre parti d`Italia anche in laguna per S.Martino si faceva festa con i prodotti di stagione come vino e marroni.
Ma la festa di S.Martino a Venezia è ancor oggi ricordata soprattutto per i ragazzini che l`11 novembre girano con pentoloni e campanacci per i negozi chiedendo qualcosa in dono e cantando il ritornello di S.Martino campanaro ed altre filastrocche.

La filastrocca di SAN MARTINO

San Martin xe `ndà in sofita
a trovar la so novissa.
So novissa no ghe gera,
el xe `ndà col cuo par tera
viva viva san Martin
Viva el nostro re del vin!
San Martin m`ha mandà qua
che ghe fassa la carità.
Anca lu col ghe n`aveva,
carità el ghe ne fasseva
Viva viva san Martin
Viva el nostro re del vin!
Fè atension che semo tanti
 E gavemo fame tuti quanti
Stè tenti a no darne poco
Perché se no stemo qua un toco!

Se si è ricevuto qualcosa si prosegue con:
E con questo ringraziemo
Del bon anemo e del bon cuor
`N altro ano tornaremo
Se ghe piase al bon Signor
 E col nostro sachetin
Viva, viva S.Martin.

Se non si è ricevuto niente invece si canta:
Tanti ciodi gh`è in sta porta
 Tanti diavoli che ve porta
Tanti ciodi gh`è in sto muro
Tanti bruschi ve vegna sul culo.
E CHE VE MORA EL PORSEO!

Per comprendere quest`antica festa che si celebra l`11 novembre bisogna ricordare la vita del santo e la famosa leggenda che si lega al suo nome.



La Leggenda di San Martino:

Martino di Tours è il santo più popolare che la Francia abbia avuto nell`antichità e nel Medio Evo; fu il primo padre del monachesimo e grande apostolo delle Gallie. Nacque nel 316 d.c. a Sabaria in Pannonia. Figlio di un tribuno militare pagano, a quindici anni si arruolò nella guardia imperiale a cavallo.
"Un giorno d`autunno (l’11 novembre probabilmente), mentre usciva a cavallo da una delle porte della città francese di Amiens, dove viveva, vide un povero, mezzo nudo e tremante per il freddo. Martino si impietosì e sguainò la spada, tagliò il suo bel mantello di lana e ne diede la metà al povero. Immediatamente il sole si mise a scaldare come in estate. Per questo, si chiama l`estate di San Martino quel periodo agli inizi di novembre in cui spesso accade che la temperatura si faccia più mite.
Giunta la notte Martino sogna Gesù che con il mantello in mano lo ringrazia per quel gesto di compassione."


Il dolce tipico di Venezia e dintorni, della festa di SAN MARTINO è quello in foto, ed è un dolce di pasta frolla, anche ricoperto di cioccolato fondente, con decorazioni in zucchero, confetti di cioccolato e cioccolatini.





fonte foto: https://www.flickr.com/photos/mararie/6362319665



Inserito in : storia, tradizione,






Commenti

Seguici su Facebook