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INTERVISTA AL NOTO PITTORE GIUSEPPE OLIVA CHE PARTECIPERÀ ALLA MOSTRA COLLETTIVA “SPOLETO INCONTRA VENEZIA”

Tipologia:
MostraQuando:
Dal 28 Settembre 2014 al 24 Ottobre 2014Dove:
Venezia in provincia di VENEZIADescrizione:
Il pittore Giuseppe Oliva, già presente con
successo a "Spoleto Arte", esporrà alle grandi mostre di "Spoleto
incontra Venezia" allestite a Palazzo Falier, con la curatela del critico Vittorio
Sgarbi e la direzione del manager produttore Salvo Nugnes, dal 28 Settembre al
24 Ottobre 2014. Di seguito l’intervista all’artista.
D: Come nasce l`occasione di partecipare a
questo importante evento espositivo?
R: L’occasione nasce sicuramente dall’aver
conosciuto l’azienda Promoter Arte ed in particolare Salvo Nugnes, che
ha avuto e continua ad avere fiducia in me, attratto dai miei azzurri e
geometrie cromatiche. Proprio grazie a lui ho esposto le mie opere già due
volte a Padova e recentemente a Spoleto, per cui non posso che ringraziarlo
pubblicamente.
D: È la prima volta che espone a Venezia?
R: Si è la prima volta e ne sono profondamente
felice. È una grande occasione che mi emoziona tantissimo. Per un artista,
eventi come quello di Venezia, rappresentano non solo un’opportunità, ma
sicuramente una fonte di grande soddisfazione personale, quale riconoscimento
per i risultati ottenuti.
D: Quali opere esporrà e quale orientamento
tematico seguono?
R: Esporrò 7 opere, e tutte e 7 hanno come
protagonista il mare come fonte di inesauribili emozioni: Trasparenze, Calma:
oltre i riflessi, Percezioni di un tramonto, Riflessi: magia di
colori, Movimento di azzurri: un incontro, Emozioni di azzurro,
Mare. geometrie cromatiche. In tutte, come del resto in tutta la mia
produzione, è sempre presente la ricerca del particolare e cioè il tentativo di
focalizzare una parte del tutto, non tanto per estraniarsi dal mondo e dalla
realtà circostante, ma anzi per addentrarsi ed avvicinarsi alla realtà stessa
in modo sempre più forte ed incisivo. Si tratta di scorci di mare, del mio mare
di Sicilia, che rievocano ricordi e praticamente scorci e pezzi della mia vita,
emozioni di un tramonto, di un riflesso o semplicemente del suo inconfondibile
azzurro. Non un paesaggio, assente qualsiasi ipotesi di forma, ma un
sovrapporsi di colori stesi in modo denso semplicemente con una spatola, che in
diverse occasioni ho definito come il sismografo delle mie emozioni, e cioè
l’appendice meccanica che riesce a trasferirle ed impressionarle sulla tela.
Ultimamente mi sono dedicato ai riflessi, e cioè a dare vita ad una sorta di
realtà distorta, non per evitarla, ma per capirla meglio. In questo modo credo
di essere riuscito a riassumere ed incorniciare la capacità di andare oltre, di
pensare fantasticando, rimanendo però attaccati alla realtà, al proprio presente,
consapevoli che ogni geometria cromatica che la natura ci offre, altro non è
che l’espressione poetica della nostra quotidianità, un modo per entrare sempre
più prepotentemente dentro la realtà stessa e conoscerla sempre di più nei suoi
meandri più reconditi: una trasfigurazione del reale che esalta la realtà.
D: Quando e come è avvenuto il suo approccio
al mondo dell`arte?
R: E’ una passione che mi porto dietro da
tantissimi anni. Ho cominciato a dipingere da ragazzino, ma la vera maturazione
l’ho avuta alcuni anni fa, quando ho cercato di dare un senso filosofico al mio
lavoro: la ricerca del particolare per catturare la realtà che ci circonda, e
tentare di entrare nei suoi meandri più reconditi, scorci di mare, di cielo di
nuvole, sempre con spatolate dense e materiche .
D: Un commento di riflessione in parallelo tra
Spoleto e Venezia, come poli di eccellente portata, nella divulgazione
dell`arte e della cultura con fama internazionale?
R: Quando si parla di Venezia e Spoleto, si
parla in effetti di due poli culturali di eccellenza che non hanno, a mio
avviso, paragoni al mondo, e sono luoghi in cui si respira l’arte in tutte le
sue manifestazioni. Come dicevo, sono reduce da Spoleto e devo dire che è stata
veramente un bellissima esperienza. In ogni angolo una mostra, un concerto, il
tutto all’interno di un palcoscenico naturale, che è già di suo una “grande
opera d’arte”. A Venezia credo che sarà ancora più bello perché oltre all’arte
e alla sua storia, ci si trova dinanzi alla poesia della natura, che renderà
ancora più emozionante l’evento. L’incontro di queste due realtà credo che sia
un evento importantissimo innanzitutto da un punto di vista culturale, ma anche
e soprattutto quale giusto e meritato riconoscimento ad entrambe le realtà per
il loro ruolo svolto in tutti questi anni in campo artistico e culturale.
D: È compiaciuto di esporre accanto a illustri
nomi del calibro di Dario Fo, Eugenio Carmi, José Dalì e altri nomi di spicco
del panorama contemporaneo?
R: Sicuramente sono onorato, ma soprattutto
emozionato di esporre accanto a grossi ed affermati artisti, del calibro di Fo,
Carmi e Dalì, ma consapevole dell’importanza dell’evento nel suo complesso,
come palcoscenico per mostrare al mondo intero con rispettosa modestia il tuo
lavoro, i risultati che hai raggiunto, la tua concezione del colore; ed è
sicuramente molto ma molto più stimolante, sapendo che nella sala accanto alla
tua sono esposte le opere di grandissimi artisti. La loro presenza è
sicuramente, fonte di emozione e di grande soddisfazione ma anche e soprattutto
uno sprone per affrontare il futuro e cercare di raggiungere i loro traguardi.
D: Se dovesse dare una breve definizione sul
concetto di arte in generale?
R: L’arte è sicuramente la capacità di far
emergere le proprie emozioni e riuscire in qualche modo a trasferirle agli
altri. Quando lo sguardo di chi si trova dinanzi ad una tela si trasforma
necessariamente in osservazione, in quello cioè che viene definito giudizio
critico, e percepisce appieno il messaggio dell’artista, quello è sicuramente
il momento in cui le emozioni dell’autore, i suoi ricordi e tutto ciò che li
accompagna emergono prepotentemente dando vita a delle sensazioni che si
sviluppano e continuano a percepirsi in modo autonomo. Questo è il sogno di
ogni artista: emozionare. Per cui a mio avviso, in senso molto generale è arte
tutto ciò che riesce ad emozionare, a far capire ciò che ha spinto l’autore a
realizzare una determinata opera, il suo pensiero ed il suo stato d’animo
quando si è approcciato a realizzarla.
D: Ci sono degli artisti e/o delle correnti,
che apprezza in modo particolare?
R: La corrente che ho apprezzato e continuo ad apprezzare è di certo
l’Impressionismo, che mi ha in qualche modo formato da un punto di vista
artistico. Da questi pittori ho imparato a capire l’importanza del colore e la
sua carica espressiva sia nel tocco che nella presenza della materia, che
rappresenta quasi una sorta di appendice, di contatto che l’artista vuole
creare e mantenere con chi osserva una tela ed è ciò che ho cercato e sto
cercando di fare: dense ed intense spatolate per dare vita e corpo ad una
emozione. Negli ultimi anni ho avuto modo di approfondire anche quella che
viene definita “arte concettuale”, ben lontana dai miei lavori, ma da cui ho
tratto comunque un insegnamento, e cioè che è sicuramente bello ed affascinate
esprimere un idea, una propria concezione filosofica attraverso i colori e
l’intensità della materia. Nessuna forma, ma semplicemente l’uso più o meno
intenso di alcuni colori per esprimere delle emozioni e dei concetti.
Evento visitato 1978 volte, inserito il 04/09/2014 da Anonimo