Il tempo e la materia
Date: 30/08/2020 - 25/10/2020
Luogo: Venezia
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Il tempo e la
materia
a cura
di Anna Caterina Bellati
Venezia - @
“Il Giardino Bianco”, via Garibaldi 1814
Un progetto di BELLATI EDITORE
Inaugurazione 29
agosto 2020
Durata
dell’esposizione 30 agosto > 25 ottobre 2020
ORARI
mercoledì 15 > 19
giovedì 15 > 22
venerdì, sabato domenica 11 > 19
Tel +39 3332468331
Artisti
David
Dalla Venezia
Ettore
Greco
Marialuisa
Tadei
Testo critico
Ripensare la materia, la sostanza delle cose qualunque, degli
oggetti quotidiani, delle opere d’arte. Il senso della presenza, dell’ingombro,
dell’occupare uno spazio, non lo spazio intero, solo una sua infinitesima
piccola parte.
Ragionare sul tempo, la sua reale o surreale necessità. La sua
durata.
Tutto dipende dalla visuale di partenza. Per un buco nero il tempo
non esiste, un buco nero brucia tutto, anche le stelle. La memoria invece è
fatta di tempo, quello all’indietro. Chi siamo oggi, chi siamo stati, chi erano
i nostri genitori, i nostri nonni, il genoma, il ricordo chimico del nostro
esistere.
E poi c’è la materia.
Tutto quello che vediamo, è materia. Almeno per noi, appartenenti
alla razza umana.
Gli artisti prendono la materia e la trasformano. Le molecole
diventano concetti. Il marmo si fa idea, la terracotta diventa carne, la tela
assorbe colori che compongono forme visive.
Tre artisti dicono, in questa mostra, il senso della scultura e
della pittura, la necessità della loro esistenza per noi, per chi ci ha
preceduto, per chi verrà. Non c’è progresso senza arte. Non c’è conoscenza. E
nemmeno il sogno di una eternità.
Marialuisa Tadei affronta i materiali
duri, il marmo, l’alabastro, l’onice, la sua è una sfida. La scultura contro il
tempo che erode distrugge annienta i segni del nostro passaggio.
Cosa importa all’Universo della nostra presenza? Nulla, direbbe
Leopardi. Tutto, direbbe Einstein. L’arte s’incunea tra “essere” e “niente”. Di
controcanto lo scultore padovano, Ettore
Greco, risponde. La materia è fragile, la plasmo, la sfioro ma si disfa già
mentre la lavoro. Le figure diventano quasi eteree, si sbriciolano nell’aria,
la loro essenza è effimera, potente ma lieve, chissà se domani saranno ancora
lì. E David Dalla Venezia, con le sue
tele pazienti e faticose, costruite con migliaia di gesti invisibili,
suggerisce che siamo mortali ma capaci di resistere e sognare. Una pennellata
per ogni respiro, un battito di ciglia per ogni colore.
La vita è il luogo dove abitiamo.
Anna
Caterina Bellati
Venezia,
estate 2020
30 August 2020
fino al 25 October