Passato, presente e futuro di Sarajevo crocevia tra Oriente e Occidente

Tipologia:
Congresso SeminarioQuando:
09 Dicembre 2014Dove:
Treviso in provincia di TREVISODescrizione:
Martedì 9 dicembre alle ore 20.30, nell’auditorium degli spazi Bomben di Treviso,
il
generale Jovan Divjak terrà
una conferenza su Passato, presente e futuro di Sarajevo, crocevia tra
Oriente e Occidente, nell’ambito della campagna culturale del Premio
Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino 2014 per Osmace e Brežani,
villaggi sull’altopiano sopra Srebrenica, in Bosnia-Erzegovina, e delle
iniziative pubbliche dedicate ad approfondimenti di conoscenza sulla storia, la
cultura e l’arte bosniaca in occasione della mostra Safet Zec. La pittura
come miniera. Dipinti, incisioni, disegni 1970-2010 (aperta in Fondazione
da domenica 16 novembre 2014 a domenica 15 febbraio 2015). L’incontro sarà
introdotto da Domenico Luciani.
Jovan Divjak
(nato a Belgrado nel 1937) era un colonnello serbo quando, nel 1992, decise di
lasciare l’Esercito Jugoslavo e di aderire a quello bosniaco per difendere la “sua”
Bosnia-Erzegovina dall’aggressione esterna. Per Jovan Divjak disertare le
truppe jugoslave per difendere la sua terra di adozione contro i nazionalismi e
gli integralismi era l’unica cosa giusta da fare. Nominato generale e numero
due dello Stato maggiore bosniaco durante la guerra del 1992-1995, fu uno dei protagonisti della resistenza di Sarajevo
bombardata e assediata dalle milizie dirette dal generale Ratko Mladić. Anziché cercare la “serbità” e seguire il “richiamo del
sangue” scelse l’appartenenza, il genius
loci, l’amore per la sua città. L’impegno civile di Jovan Divjak, al
servizio di ideali europeisti di convivenza e coesistenza pacifica, di
riconciliazione e fratellanza, in opposizione alle sirene dei nazionalismi e
continuando a credere in una Bosnia plurale dove diverse comunità condividano
lo stesso futuro, prosegue oggi, in particolare attraverso l’associazione Obrazovanje gradi BiH/L’istruzione
costruisce la Bosnia-Erzegovina, da lui fondata nel 1994 per aiutare gli orfani
di guerra, ed emerge con forza nelle pagine di Sarajevo, mon amour, libro pubblicato nel 2004 in Francia e poi
tradotto ed edito in Italia nel 2007 da Infinito Edizioni (Jovan Divjak
intervistato da Florence La Bruyère, con prefazione di Paolo Rumiz e traduzione
di Gianluca Paciucci, terza ristampa 2012).
Jovan Divjak
incontrerà a Treviso anche numerose classi di studenti delle scuole secondarie cittadine,
in particolare del Liceo Ginnasio Statale Antonio Canova, dell’Istituto Tecnico
Economico Statale Riccati-Luzzatti e del Liceo Statale Duca degli Abruzzi, nell’ambito
del progetto per le scuole “Fai la cosa giusta”, dedicato a diritti umani,
giustizia e scelte personali, in collaborazione con l’associazione culturale
Siamo Treviso e con Amnesty International.
Parteciperanno
alla conferenza e agli incontri nelle scuole anche Andrea Rizza Goldstein (Fondazione
Alexander Langer, Bolzano) e Patrizia
Boschiero (Fondazione Benetton Studi Ricerche, coordinamento Premio Carlo
Scarpa).
Per informazioni:
Fondazione Benetton Studi Ricerche, tel.
0422.5121, fbsr@fbsr.it, www.fbsr.it.
Evento visitato 947 volte, inserito il 04/12/2014 da Anonimo