Da Lazise, “Land of Garda. Identità, organizzazione, governance”: strategie condivise con lo sguardo rivolto all’Europa
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Da Lazise, “Land of Garda. Identità, organizzazione, governance”: strategie condivise con lo sguardo rivolto all’Europa

21/06/2018 606 visualizzazioni 0 commenti

La strategia emersa durante il
convegno: consolidare i modelli organizzativi locali anche in logica di
strategia anti-crisi.




Presenti
a Lazise, nel convegno del 18 giugno scorso, tutti gli attori del sistema
turistico del Lago di Garda. Da “Land of Garda. Identità, organizzazione,
governance”, sono emerse la necessità e la serie di opportunità che la
condivisione e l’unione di intenti possono garantire.




Si
è tenuta presso la Dogana Veneta di Lazise la giornata di lavoro della OGD Lago
di Garda che, in analogia con il nuovo marchio regionale, è stata denominata
“Land of Garda – Identità, Organizzazione, Governance”.



Folta
la partecipazione e numerosissime le domande ai relatori, dopo l’introduzione
di Paolo Arena, membro di Giunta della CCIAA di Verona, che ha sottolineato le
difficoltà di finanziamento delle attività promozionali del turismo, dopo la
fine del progetto “Garda Unico”, e con i limiti posti all’azione camerale da
parte delle recenti riforme.



Il
Sindaco di Lazise ha ufficialmente aperto i lavori con una video-clip di Marc
Augé sui temi dell’identità dei luoghi, “sottotitolata” ed interpretata dal
conduttore Stefano Landi, che - in coerenza con il Piano Strategico del Turismo
Veneto in corso di elaborazione - ne ha tratto lo slogan “massimo
dell’innovazione nel massimo della relazione
”. 



Jürgen
Amman e Antonio Vezzoso, dell’International Bodensee Tourismous, hanno quindi
illustrato l’importante esperienza gestionale del Lago di Costanza – Bodensee,
tutta giocata nella costituzione dell’intesa tra realtà fortemente diverse tra
di loro (Austria, Germania, Svizzera, Liechtenstein) e alla ricerca di una
“geometria variabile” sia nello spazio che nella costruzione di progetti
complessi, come la card dei servizi che coinvolge 160 point of interest, e con
una spinta diversificazione di prodotto alla ricerca di sempre nuovi mercati,
tra cui l’Italia.



La
tavola rotonda che ne è seguita ha quindi visto gli interventi di Stefan
Marchioro (Regione Veneto) che ha richiamato l’esigenza di non disperdere la
collaborazione tra Stato e Regioni realizzatasi nel Piano Strategico del
Turismo 2017 – 2022, e di consolidare i modelli organizzativi locali anche in
logica di strategia anti-crisi potenziale.



Gli
ha fatto eco Aurelio Marguerettaz (Assessore al Turismo della Regione Autonoma
Valle d’Aosta) che ha ripreso il tema della costruzione di strategie condivise,
secondo quelle che ha definito “convergenze selettive”. 



Francesco
Tapinassi del MiBACT ha confermato l’esigenza di guardare alle motivazioni ed
alle esperienze oltre le destinazioni, superando confini amministrativi anti
storici per proporre prodotti acquistabili, con lo Stato a fare da “ombrello
aggregante”.



Giovanni
Arata di Bologna Welcome ha ricordato la loro esperienza come azienda privata
che governa l’intero “customer journey”, riuscendo ad autofinanziarsi sul
mercato e raccogliendo risorse anche mediante bandi pubblici.



Non
è mancata la voce di Marco Benedetti, Presidente di APT Garda Trentino, che ha
ricordato l’esigenza di lavorare sul prodotto sotto la marca Italia, anche
utilizzando la tassa di soggiorno per sostenere la promozione. 



Le
conclusioni dell’Assessore al Turismo veneto Ferderico Caner hanno spaziato su
tutti i temi in agenda, in particolare ricordando le azioni già rese possibili
a valere sui fondi europei, tra cui le start-up innovative, le reti d’impresa,
l’innovazione nelle imprese alberghiere e la Film Commission Unica regionale, e
raccordando il PSTV con le altre politiche regionali, in particolare quelle
infrastrutturali. 
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    21/06/2018 10:12
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