Chi va fuori di questi tempi? Con tutte
queste restrizioni la quotidianità muta. Il mondo dell’arte segue questa rotta
e resiste, continua imperterrito a raffigurare questa realtà sfaccettata. Un po’
come fa Rosanna Cecchet, rinomata
artista bellunese. Da poco protagonista di un servizio del Tgcom24, la pittrice di Spoleto
Arte non perde tempo. Anzi, lo sfrutta per raccontare il presente.
§ Cosa ne
pensa dell’iniziativa di Arte in
Quarantena?
Quella istituita dal direttore Paolo Liguori per Tgcom24 è una bella
opportunità tanto per gli spettatori che per gli artisti contemporanei, dal
momento che non possiamo uscire di casa a causa dell’epidemia.
§ Oltre a
opere che riguardano il suo vissuto o la natura, ce ne sono diverse che
raffigurano episodi di cronaca che hanno fatto il giro del mondo e sono entrati
a far parte della Storia. Anche questo periodo diventerà il soggetto di uno dei
suoi futuri quadri?
Sì, tant’è vero che ne ho già iniziato uno. Il
tempo in questo momento non mi manca... Ma per il momento è troppo presto per
dare maggiori dettagli.
§ Speriamo di
vederlo presto allora, anche perché la sua arte affascina per la minuzia con
cui rende i particolari e per la dimensione dello spazio. Aperto e chiuso che
significato assumono all’interno delle sue composizioni?
La minuzia è una delle mie caratteristiche
distintive e una tela deve quasi sempre essere grande perché io possa
esprimermi al meglio. Tutti noi viviamo “dentro e fuori”: mi piace pensare che
chiunque osservi le mie opere possa interpretarle a modo proprio, ciascuno in
base alla sua vita vissuta.
§ Spesso si ha
l’idea di osservare una visione, un sogno ricco di simboli che diventa dipinto:
il surrealismo quanto può nascondere o enfatizzare la realtà?
Nei miei dipinti non nascondo niente, dipingo
quella che è una mia pura realtà. Ma, come dicevo poco fa, lascio il pensiero a
chi li osserva.
§ Il colore è
un altro grande protagonista dei suoi lavori. Che cosa vuole trasmettere con
quest’ultimo?
La psicologia ha numerosi trattati sul significato
del colore e del suo uso per trasmettere emozioni; io non sono esente dal
coinvolgimento che questo effetto fisico genera. Principalmente trasmetto la
gioia e il dolore che si associano a determinate scene.
§ Il critico
d’arte Vittorio Sgarbi e il noto sociologo Francesco Alberoni hanno scritto commenti
molto positivi sulle sue opere. Come li ha conosciuti?
Sono lusingata dai loro apprezzamenti. Ho
avuto l’opportunità di incontrarli partecipando alle mostre collettive
organizzate da Spoleto Arte di Salvo Nugnes, quali la Pro Biennale di Venezia,
la Biennale Milano, l’esposizione Spoleto Arte e le numerose manifestazioni cui
ho partecipato.
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Spoleto Arte: intervista alla pittrice Rosanna Cecchet
08/04/2020
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