Sabato 14 febbraio alle
21.00 al Teatro San Clemente Giovanni Delfino è protagonista di “Dinosauri”
coproduzione internazionale per la regia di Roger Rolin ispirata ispirata a
Francesco d’Assisi e Vladimir Majakovskij. Alle 21.30 ai Carichi Sospesi
Michele Mori e Marco Zoppello dello StivalaccioTeatro portano in scena “Don
Chisciotte, TragiCommedia dell’Arte” spettacolo che si rifà all’antica
tradizione italiana dei Comici dell’Arte.
Due spettacoli che si ispirano, rispettivamente, alla poetica
di Francesco d’Assisi e Vladimir Majakovskij e alla figura di Don Chisciotte si
terranno sabato 14 febbraio al Teatro San Clemente e ai Carichi Sospesi di Padova nell’ambito
della prima rassegna teatrale della
Cooperativa “Top-Teatri Off Padova”.
Una preghiera sincera ed una denuncia del cuore animano “Dinosauri”,
coproduzione internazionale che vede impegnati Teatri del Vento (Italia), Institutet
for Scenkonst (Svezia) e Festival di
Lunatica 2011 (Italia), in scena al Teatro
San Clemente, sabato 14 febbraio
alle 21.00. “Dinosauri” è un’opera di carattere poetico, che vede in scena,
per la regia di Roger Rolin,
l’attore e musicista Giovanni Delfino
in un appello a difendere i valori umani, il diritto alla spiritualità propria
dell’uomo. Un appello per il quale gli autori, Rolin e lo stesso Delfino, hanno
preso in prestito le voci di Francesco d’Assisi e Vladimir Majakovskij, così
sorprendentemente consone, malgrado la distanza di secoli, di culture e di
situazioni politiche che le separano. La spiritualità umana è oggi una qualità
emarginata. Il fondamento su cui poggia la società moderna, il mercato, non è
più al servizio dell’uomo ma è l’uomo che serve al mercato. Una società che non
si basa sulla crescita dell’uomo ma sulla speculazione e sulla trivializzazione
sempre più feroce della vita quotidiana, porta ad un disorientamento e ad uno
squilibrio pericoloso che crea il clima ideale per svariati fondamentalismi ed
estremismi politici e religiosi. Essi rispecchiano purtroppo che qualcosa è
andato nella direzione sbagliata e che stiamo per perdere il nostro senso
d’orientamento. Tra fatti reali, favola e poesia un santo, un poeta e l’attore
con fisarmonica vivono uno spazio dove l’urgenza umana trascende il canone,
facendo luce sull’importanza di difendere e di riconquistare i valori
fondamentali per l’essere umano.
Duelli, salti, capriole, lazzi, travestimenti, maschere,
improvvisazione e molto altro sono di scena, sempre sabato, alle 21.30 al Teatro dei Carichi Sospesi, con “Don Chisciotte, TragiCommedia
dell’Arte”, produzione StivalaccioTeatro,
di e con Michele Mori e Marco Zoppello. Venezia. Anno 1545. Salgono
sul patibolo gli attori Giulio Pasquati, padovano, in arte Pantalone, e
Girolamo Salimberi, fiorentino, in arte Piombino. Entrambi sono accusati di
eresia e la loro unica speranza è l’arrivo dei rinforzi, ovvero i colleghi
della compagnia dei Gelosi, corsi dal duca di Mantova per pregarlo di
intervenire nella spinosa vicenda. Non resta altro da fare che cercar di
prendere tempo, e l’unico modo che i due conoscono per farlo è recitare una
commedia. Ma per due soli attori non esistono tante commedie, e per trovare
quella adatta i nostri ripescano il racconto di un marinaio conosciuto su una
nave spagnola dopo la battaglia di Lepanto: un tale Miguel de Cervantes. E così
prendono il via le avventure di Don Chisciotte e Sancho Panza, rielaborate dai
ricordi e dall’estro dei due saltimbanco. Rifacendosi all’antica tradizione
italiana dei Comici dell’Arte, lo spettacolo affronta il tema dell’importanza
del sogno, dell’utopia e della follia attraverso due filoni distinti ma
piuttosto vicini l’uno all’altro: le avventure dell’Hidalgo Don Chisciotte e
quelle di due poveri e sfortunati Commedianti dell’Arte. Don Chisciotte
rincorre la sua “verità” come traguardo più alto del suo peregrinare, la
libertà di vedere e di rendere reale un esercito nel passare di un gregge è
forse il più grande potere del teatro, e il più grande dono dell’artista.
Questo si sposa bene con il secondo filone dello spettacolo, la Commedia
dell’Arte dove il gioco della trasformazione è portato all’estremo dalle
maschere.
Biglietti: Intero: 10 €
Adulti e
bambini superiori ai 12 anni; Ridotto:
8 €
Studenti con “Studiare a Padova Card”, corsisti TOP, fino ai 12 anni; Gratuito: Bambini fino a 3 anni
Carnet TOP 5: 40€. Acquistando il Carnet TOP 5 al
prezzo di 40€ puoi vedere 5 spettacoli delle Rassegne TOP al prezzo di 4.
La rassegna di “Top-Teatri
Off Padova” è realizzata con il Patrocinio
della Regione del Veneto, della Provincia e del Comune di Padova.
Per informazioni
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www.teatrioffpadova.com