Alleghe misteri e delitti
Postato da: Utente Registrato il 03-08-2009. Visto 7156 volte.
Da una recente vacanza ad Alleghe con pernottamento all'Hotel Centrale, torno con una serie di voci e indiscrezioni relative ad un mistero di Alleghe, che devo ancora ben capire se sono una specie di pubblicità della cittadina o al contrario delle notizie che dovevano rimanere nascoste.
Cercando in internet ho trovato alcune informazioni nel sito http://www.lollymagic.it che riporto in seguito:
Alleghe, un piccolo villaggio di montagna in provincia di Belluno.
Maggio 1933
Il cadavere di Emma De Ventura, giovane cameriera dell’Albergo Centrale, viene rinvenuto nella camera numero 6.
Per il medico condotto e per gli ufficiali di polizia si tratta di suicidio. Motivi d’amore, sostengono gli inquirenti.
Novembre 1933.
Il cadavere di Carolina Finazzer galleggia nelle acque gelide del lago. Due ragazzini lo scorgono e chiamano i carabinieri.
Suicidio, sentenzia di nuovo il medico condotto. In paese, però, c’è chi mormora un’altra verità.
Terribile.
Qualcuno ha visto qualcosa ma non ha il coraggio di parlare.
Altri vorrebbero farlo ma muoiono in circostanze sempre poco chiare.
Fino a quando un giovane e intraprendente brigadiere, Ezio Cesca, assieme al maresciallo
Domenico Uda, scoprono una vecchia inchiesta del Lavoro Illustrato, firmata dal giornalista Sergio Saviane, al tempo condannato per diffamazione.
Uda e Cesca, riunendo come il Saviane le misteriose morti del lago sotto lo stesso terrificante movente, cominciano a far luce sui delitti di Alleghe.
E proprio il movente, oggi, rimane ancora l’unico mistero da risolvere.
La serie di delitti avviene dal 1933 – 1946
L’8 giugno 1960, si conclude il famoso processo che negli anni Sessanta vide la Corte di Assise di Belluno condannare all’ergastolo i titolari dell’Albergo Centrale, Adelina Da Tos, Aldo Da Tos e Pietro De Biasio per l’omicidio di Carolina Finazzer e dei coniugi Luigia De Toni e Luigi Del Monego.
Per l’omicidio di Emma De Ventura nessuna condanna: il delitto era caduto in prescrizione all’epoca del processo.
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