La storia della birra e della birreria Pedavena
Postato da: Utente Registrato il 23-09-2009. Visto 5958 volte.
Volevo dedicare un blog intero alla mia birra preferita, che è anche un orgoglio Veneto, la BIRRA PEDAVENA
I fratelli Luigi, Sante e Giovanni Luciani, originari di Canale d`Agordo (Belluno),
si sono trasferiti a Pedavena, dove c`era abbondanza di acqua di buona qualità e,
nel 1896, hanno iniziato la costruzione di un nuovo stabilimento.
Già nel 1897 la fabbrica di Pedavena iniziò la produzione, ma ci volle
un decennio per portarla ad una capacità annua di 10.000 hl. Bisogna considerare
che, all`inizio del secolo, l`industria birraria italiana era notevolmente
arretrata rispetto a quella del resto d`Europa; si può senz`altro definirla
un`attività artigianale. La produzione nazionale annua si aggirava sui
145.000 hl, pari ad un consumo pro capite di 1,5 litri.
Sino all`avvento della prima guerra mondiale, la fabbrica si era via via
arrichita di nuovi impianti e il prodotto birra si andava diffondendo nel Triveneto.
Nel 1917, con l`invasione austro-ungarica, lo stabilimento fu saccheggiato
dei suoi impianti in rame e distrutto parzialmente da un incendio; si rese quindi
necessario, alla fine del conflitto mondiale, ricostruire tutto da capo. In quegli
anni fu costruita la malteria, prima in Italia ad installare un impianto pneumatico
di trasporto del malto; a questo periodo risale il tentativo di coltivare il luppolo
in Italia. Nel 1920 fu raggiunta una produzione di 90.000 hl e lo stabilimento si
aggiudicò così il secondo posto nella graduatoria nazionale.
Risale al 1927 la realizzazione della splendida sala cottura, realizzata con
una eccellente lega di rame e completata con mosaici e stucchi che a distanza di
oltre 70 anni conservano ancora il loro splendore, rappresentando per gli addetti
ai lavori la migliore immagine della produzione nella tradizione.
Nel 1928 i fratelli Luciani acquisirono la fabbrica di birra Dreher di Trieste,
costruito dal viennese Anton Dreher nel 1869 per la produzione di birra a bassa
fermentazione.
Dopo gli eventi della seconda guerra mondiale, il consumo di birra ebbe un
notevole impulso; furono acquisite nuove fabbriche a Torino, Genova e Macomer
(saranno poi chiuse in tempi successivi). Nel 1965, a Massafra (Taranto),
venne inaugurato un nuovo stabilimento tra i più moderni in Europa e,
con il raddoppio fatto nel 1980, divenne il più grande del gruppo.
Alla fine degli anni `60, si rese necessario puntare ad avere un unico
marchio a livello nazionale e la scelta cadde sul marchio Birra Dreher. Nel
1974 il Gruppo Birra Dreher fu ceduto alla multinazionale olandese Heineken
e in quell`occasione il proprietario, Mr. Heineken, visitò lo
stabilimento di Pedavena.
Nel 1953-54 è stata aperta presso l`Istituto Professionale "Carlo
Rizzarda" l`unica scuola per birrai maltatori in Italia. La scuola ha
continuato a funzionare fino all`anno scolastico 1977-78 e tutt`ora
parecchio personale - anche dirigenziale - di altri gruppi italiani ha iniziato
in tale sede.
Da allora, i principali investimenti del gruppo Heineken a Pedavena, sono stati:
- nel 1983, la nuova cantina a tanks cilindro-conici per la fermentazione
a deposito e la nuova cantina birra filtrata e 3 nuove riempitrici per la linea fusti - nel 1984 l`ampliamento e l`adeguamento tecnologico della sala cottura
- nel 1987 è stato approntato un nuovo capannone per l`ampliamento del
confezionamento fusti - nel 1987 la realizzazione della nuova linea di imbottigliamento
purtroppo però ....
- 1994 - Heineken Italia acquisisce dal Gruppo Interbrew lo stabilimento di Comun Nuovo (BG), che diventa il polo settentrionale della Società e si inizia a relegare gli altri stabilimenti del nord Italia ad un ruolo di supporto.
- 1997 - A seguito dell`acquisizione del Gruppo Moretti, Heineken Italia chiude gli stabilimenti di Baragiano (PZ) e Crespellano (BO) e cede, per sentenza dell`antitrust, lo stabilimento di San Giorgio di Nogaro (UD); Pedavena, molto adatta per i suoi impianti di dimensioni contenute è destinata alla produzione delle birre speciali.
- Negli anni successivi, gli investimenti si concentrano sempre più a Massafra (TA) e a Comun Nuovo (BG), mentre Pedavena non riceve nemmeno i fondi necessari a fronteggiare la normale manutenzione degli impianti; ciò nonostante continuano a fioccare i riconoscimenti.
- 2004 - A marzo viene venduta la centrale idroelettrica annessa allo stabilimento, che lo rende energeticamente autosufficiente; ai Rappresentanti Sindacali si comunica che tale dismissione non significa affatto la chiusura della birreria. Neanche una minima parte del ricavato è reinvestita nello stabilimento di Pedavena.
- 2004 - In primavera, Heineken Italia comunica che saranno abbandonate le specialità, ma ad una precisa domanda, i Rappresentanti Sindacali sono rassicurati sul destino della fabbrica.
- 2004 - In giugno, in occasione della festa per i 300.000 litri venduti da "La Birreria", il locale annesso allo stabilimento, l`Amministratore Delegato Heineken Italia Dott. Massimo von Wunster rassicura personalmente il Sindaco di Pedavena: la fabbrica rimarrà in attività ancora almeno fino al 2010.
- 2004 - Il 22 settembre la Direzione Centrale convoca le Istituzioni e le Rappresentanze Sindacali per comunicare che al 31 dicembre lo stabilimento chiuderà senza appello. Le giustificazioni adotte non sono a tutt`oggi state supportate da alcuna tangibile evidenza.
il resto lo puoi leggere nelle news del sito della BIRRERIA
La leggenda del boccale e del vento
Tanto tempo fa a Pedavena, dove da giorni imperversava la tormenta,
il vecchio oste sognò una maga, che gli suggerì il modo di placare il
vento delle tempeste: creare un nettare che somigliasse alle cime dei monti e
presentarlo al vento nel suo boccale più prezioso. Il vecchio oste prese
dalla cantina la sua birra più preziosa dalla schiuma bianchissima che
assomigliava alle creste delle vette. Ne riempì un boccale d` argento e
lo depose nella piazza.
Al rintocco del campanile la neve cessò di turbinare: il vento si era placato.
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