MAROSTICA, IL CASTELLO E LA PARTITA A SCACCHI - vicenza
Inserito in : itinerario piedi, Da lontano Marostica si nota per la sua cinta di mura, che sale lungo i pendii del colle Pausolino racchiudendolo insieme alla pianura sottostante ed unendo i due castelli, il Castello Inferiore ed il Castello Superiore.
La posizione, favorevole e mite, incentivò l`insediamento dell`uomo sin dai tempi della preistoria. Ed infatti, sono stati ritrovati numerosi reperti (cocci, frammenti di vaso), per lo più sul Pauso, di epoca pre-romana; senza dimenticare l`importante testimonianza paleoveneta della vicina necropoli di Angarano che risale ai secoli XIII - VII avanti Cristo.
La storia della Partita a scacchi:
da wikipedia:
Marostica è tra le località coinvolte nelle vicende che, tra l`XI secolo e il XIII secolo, videro come protagonista la potente famiglia degli Ezzelini. Il toponimo è citato nel computo delle molte proprietà della casata, stilato dopo la sua sconfitta avvenuta nel1260.
La circoscrizione territoriale ha subito le seguenti modifiche: nel 1938 aggregazione di territori dei soppressi comuni di Crosara e Vallonara (un tempo annessi allaFederazione dei Sette Comuni).
Il castello :
Anticamente i Romani edificarono, sulla sommità del Pausolino, una fortificazione che venne successivamente utilizzata in epoca medioevale. Nel 1262 è documentata, infatti, l`esistenza su questo colle di una torre «tribus spondis».Cangrande Della Scala (1312 e anni seguenti) fece edificare, su questa preesistente torre, il Castello Superiore, che, di forma quadrata, aveva ai lati quattro torresini ed una grande torre nel mezzo.Il castello, che fu sede del podestà veneziano fino alla guerra di Cambrai (1509-1510), era dotato, stando a quanto ci tramanda nella sua «Storia manoscritta di Marostica», Giò Paolo Matteazzi, oltre che di un grande pozzo, ancora visibile nell`ampio cortile interno, di una chiesa e di un mulino a vento.
La vicenda della Partita risale al 1454 quando Marostica era una delle fedelissime della Repubblica Veneta.
Avvenne che due nobili guerrieri Rinaldo d`Angarano e Vieri da Vallonara, si innamorarono contemporaneamente della bella Lionora, figlia di Taddeo Parisio Castellano di Marostica e, come era costume di quei tempi, si sfidarono in un cruento duello.
Ma il Castellano, che non voleva inimicarsi alcuno dei due calorosissimi giovani e perderli in duello, proibì lo scontro rifacendosi anche ad un editto di Cangrande della Scala, e decise perciò, che Lionora sarebbe andata sposa a quello dei rivali che avesse vinto una partita al nobile gioco degli scacchi: lo sconfitto sarebbe diventato lo stesso suo parente sposando Oldrada, sua sorella minore.
L`incontro si sarebbe svolto in un giorno di festa nella piazza del Castello da Basso, a pezzi grandi e vivi, armati e segnati delle nobili insegne dei bianchi e neri in presenza del Castellano, della sua nobile figlia, dei Signori di Angarano e di Vallonara, dei nobili e del popolo tutto. Decise anche che la disfida fosse onorata da una mostra in campo di uomini d`arme, fanti e cavalieri e fuochi e luminarie e danze e suoni.
Ecco dunque scendere in campo gli armati: arceri, balestrieri ed alabardieri, fanti schiavoni e cavalieri, il Castellano, la sua nobile corte con Lionora trepidante perchè segretamente innamorata di uno dei due contendenti, la fedele nutrice, dame, gentiluomini, l`araldo, il capitano d`armi, falconieri, paggi e damigelle, vessilliferi, musici, massere e borghigiani e poi ancora i bianchi e i neri con Re e Regine, torri e cavalieri, alfieri e pedoni e due contendenti che ordinano le mosse; tripudio infine con fuochi e luminarie secondo l`ordine del castellano.
E così oggi tutto si ripete come la prima volta, in una cornice di costumi fastosi, di corteggi pittoreschi, di gonfaloni multicolori, di marziali parate, di squisita eleganza e su tutto domina una nota di singolare gentilezza cui si è ispirata la rivocazione e questa torna a rivivere oggi quasi per miracolo di fantasia.
I comandi alle milizie vengono ancora oggi impartiti nella lingua della "Serenissima Repubblica di Venezia".
Lo spettacolo, con oltre 550 figuranti, dura circa 2 ore.
Ma il Castellano, che non voleva inimicarsi alcuno dei due calorosissimi giovani e perderli in duello, proibì lo scontro rifacendosi anche ad un editto di Cangrande della Scala, e decise perciò, che Lionora sarebbe andata sposa a quello dei rivali che avesse vinto una partita al nobile gioco degli scacchi: lo sconfitto sarebbe diventato lo stesso suo parente sposando Oldrada, sua sorella minore.
L`incontro si sarebbe svolto in un giorno di festa nella piazza del Castello da Basso, a pezzi grandi e vivi, armati e segnati delle nobili insegne dei bianchi e neri in presenza del Castellano, della sua nobile figlia, dei Signori di Angarano e di Vallonara, dei nobili e del popolo tutto. Decise anche che la disfida fosse onorata da una mostra in campo di uomini d`arme, fanti e cavalieri e fuochi e luminarie e danze e suoni.
Ecco dunque scendere in campo gli armati: arceri, balestrieri ed alabardieri, fanti schiavoni e cavalieri, il Castellano, la sua nobile corte con Lionora trepidante perchè segretamente innamorata di uno dei due contendenti, la fedele nutrice, dame, gentiluomini, l`araldo, il capitano d`armi, falconieri, paggi e damigelle, vessilliferi, musici, massere e borghigiani e poi ancora i bianchi e i neri con Re e Regine, torri e cavalieri, alfieri e pedoni e due contendenti che ordinano le mosse; tripudio infine con fuochi e luminarie secondo l`ordine del castellano.
E così oggi tutto si ripete come la prima volta, in una cornice di costumi fastosi, di corteggi pittoreschi, di gonfaloni multicolori, di marziali parate, di squisita eleganza e su tutto domina una nota di singolare gentilezza cui si è ispirata la rivocazione e questa torna a rivivere oggi quasi per miracolo di fantasia.
I comandi alle milizie vengono ancora oggi impartiti nella lingua della "Serenissima Repubblica di Venezia".
Lo spettacolo, con oltre 550 figuranti, dura circa 2 ore.
Mappa:
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