Il PANDORO, ricetta e storia
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Ricetta del PANDORO
Ingredienti:
farina bianca, 650 gr.
burro, 300 gr.
zucchero semolato, 200 gr.
lievito di birra, 30 gr.
uova, 9
zucchero a velo, 2 cucchiaiate
panna, 1/2 bicchiere
limone, 1
Preparazione:
Sbriciolate il lievito in una ciotola.
Fatelo sciogliere con pochissima acqua tiepida.
Versate in un contenitore 75 gr. di farina e 10 gr. di zucchero semolato.
Lavorate il tutto con un tuorlo e il lievito sciolto.
Impastate la pasta per qualche minuto.
Formate un panetto.
Sistematelo in una terrina leggermente infarinata.
Copritelo con un telo e lasciatelo lievitare in luogo tiepido.
Dopo circa due ore unite al panetto 170 gr. di farina, 3 tuorli, 30 gr. di burro un po’ ammorbidito e 100 gr. di zucchero.
Lavorate il tutto energicamente per qualche minuto.
Rifate un panetto e mettetelo di nuovo a lievitare.
Dopo altre due ore circa aggiungete 375 gr. di farina, 80 gr. di zucchero, 40 gr. di burro ammorbidito, la scorza grattugiata del limone, 3 tuorli e un uovo intero.
Impastate ancora energicamente sbattendo la pasta sulla spianatoia sino ad ottenere una pasta elastica che non si attacchi né alle mani, né alla spianatoia.
Rifate il panetto e mettetelo nuovamente a lievitare.
A lievitatura avvenuta incorporatevi mezzo bicchiere di panna e un tuorlo.
Dovrà risultare una pasta piuttosto morbida, ma non molle.
Pesate la pasta così ottenuta e calcolate per ogni chilo 150 gr. di burro.
Stendete un poco di pasta e aggiungete il burro pesato leggermente ammorbidito.
Piegate sullo stesso la pasta come se steste facendo la pasta sfoglia.
Stendetela, ripiegatela in tre parti, ristendetela, ripetendo l`operazione tre volte.
Mettete di nuovo la pasta a riposo per mezz`ora.
Fate sciogliere un po’ di burro ed imburrate lo stampo.
Quando la pasta sarà pronta lavoratela ancora per qualche minuto e sistematela nello stampo.
Mettete lo stampo in luogo tiepido e lasciate lievitare ancora.
Sarà pronto quando la pasta lievitando sarà arrivata al bordo dello stampo.
Infornate a 190°C e cuocete per 20 min.
Abbassate la temperatura a 175°C e lasciate cuocere per altri 20 min.
A cottura ultimata capovolgete il dolce su una grata e lasciate raffreddare.
Il dolce va servito spolverizzato di zucchero a velo.
Storia del PANDORO
Oggi il Pandoro contende la leadership del dolce natalizio al meneghino Panettone. È sicuramente divenuto, a detta di molti, il dolce di Natale per antonomasia. Il suo nome deriva, molto probabilmente, dal caratteristico colore giallo oro del suo impasto.
Del Pandoro si comincia ad aver traccia verso la fine dell’800, anche se notizie sulla sua leggenda hanno origini molto lontane. Se i più incalliti esterofili lo fanno il parente italiano della nobile brioche francese (nobile perché per più di 300 anni è stato il dessert delle corti d’oltralpe), di certo è che la sua origine è tutta veneta e molto probabilmente rinascimentale. Sembra infatti, che nelle aristocratiche cucine della Repubblica Veneta del ‘700 si producesse un dolce a forma conica chiamato “Pan de Oro”. Gli amanti e nostalgici del Regno Austroungarico di Franz Josef sostengono a loro volta che l’origine del Pandoro non sia altro che la rivisitazione del “Pane di Vienna”. Forse, fra le varie versioni della nascita del biondo Pandoro, la più attendibile è quella austroungarica. Infatti, nel 1800 i pasticceri più rinomati, sopratutto nel lombardo-veneto, erano quelli austriaci. Tant’è che nella nostra città ve ne era un numero considerevole nelle pasticcerie del centro cittadino. Molto probabilmente i raffinati pasticceri viennesi avevano conosciuto il “Nadalin”, un dolce a forma di stella che veniva consumato appunto a Natale. Il suo aspetto era, come abbiamo già detto, a forma di stella, decorato nella parte superiore con dadetti di dolce secco, zucchero, pinoli e liquore all’anice.
Quindi grazie un po’ alla leggenda, grazie un po’ alla realtà, sta di fatto che il Pandoro troneggia sul desco di tutte le famiglie veronesi, e del resto d’Italia, nella festa più bella dell’anno: il Natale.
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